Altri interventi del Dott. Aldo Cazzullo

Cazzullo esordisce affermando con assolutezza perentoria l’originalità del processo che ha condotto l’Italia ad essere unita. Mentre tutti gli altri paesi d’Europa nascono da processi unitari di matrice essenzialmente politica e militare, l’Italia ha il suo fondamento nella cultura, nell’arte, nell’umanesimo di cui, secondo l’autorevole parere del grande poeta portoghese Fernando Pessoa, l’Alighieri sarebbe il vero e autentico iniziatore. Pertanto Dante sarebbe l’iniziatore del processo unitario del nostro paese. Lo scrittore e giornalista conduce poi con piglio vivace una rapida disamina dei canti più rilevanti dell’Inferno, stabilendo costantemente rapporti di riferimento alla contemporaneità, alla cosiddetta attualità, non quella effimera delle cronache, che riempiono giornali e programmi televisivi , ma quella duratura dei grandi temi che da sempre caratterizzano le vicende umane

Presentazione libro “A riveder le stelle – Dante il poeta che inventò l’Italia”

Video 1: https://www.youtube.com/watch?v=rsjNlYzHzmQ

Aldo Cazzullo – A riveder le stelle – Forum Monzani 2020

Video 2: https://www.youtube.com/watch?v=TvF_L5_E9Xs

A riveder le stelle. Leggere Dante nell’anno dell’epidemia

Video 3: https://www.youtube.com/watch?v=ZM-fT6YAXro

Altri interventi del Prof. Davide Rondoni

Davide Rondoni legge la Divina Commedia

Dante scrive la Commedia perché, come dice un suo grande lettore e poeta, T.S. Eliot, prende sul serio la sua esperienza. E qual è questa esperienza? Nella sua opera Vita Nova, Dante parla dell’incontro, dell’innamoramento e della successiva morte di Beatrice Portinari, la donna che per sempre cambierà la sua vita e alla quale lui per questo impegnerà il resto dei suoi giorni, a Dio piacendo, a dedicarle una nuova opera. La “mirabile visione” diventa dunque l’occasione per lui di fare un viaggio di conoscenza. Dell’incontro e della perdita di Beatrice, infatti, Dante fa il motore della sua poesia, unico mezzo (non sarebbero adatte né la filosofia né la politica) per guardare in profondità le cose. È infatti con l’arte della parola che prova a rispondere alla domanda per lui più importante di tutte: che cosa c’è in fondo alla vita? Che cosa ho visto negli occhi di Beatrice che la sua morte ha portato via? Il nulla, Dio, altro? Per capirlo, Dante si mette in viaggio, a sua volta metafora del “cammin di nostra vita”.

Video 1: https://www.youtube.com/watch?v=aNXN2VFLluk&t=6s

Davide Rondoni, “Sperduti viandanti meravigliati, ritrovo di tipi danteschi”

Perché Dante, quindi, pur essendo molto lontano nel tempo da noi è tuttavia così vicino? Perché la sua voce porta con sé un rischio, il rischio di perdere qualcosa che si ama. La vita è un rischio e il rischio è il senso dell’esistenza. Questo è ciò che definiamo “sperdutezza”, il gorgo, la selva, appunto. Dante aveva visto e riconosciuto il miracolo della vita in Beatrice e dopo la sua morte, l’abisso. Durante il viaggio della Commedia, egli incontrerà tante persone (tutti “tipi danteschi”, ossia persone che hanno messo a repentaglio la loro vita, e la loro anima, per qualcosa di rischioso) avrà guide e ostacoli ma alla fine riuscirà a guardare in faccia Dio. Prima però incontra di nuovo Beatrice, la quale fa in modo che lui possa compiere il suo destino e terminare ciò che aveva iniziato (il viaggio). I due si ritrovano dopo tanto tempo e lei compie il gesto d’amore più grande che chi ama possa fare: lasciare libero di andare l’altro, il proprio amato.

Video 2: https://www.youtube.com/watch?v=gKuMnv2at18

Nuda Voce – Davide Rondoni: Canto XXXIII del Paradiso

Per questo è così importante leggere il canto XXXIII del Paradiso.

Video 3: https://www.youtube.com/watch?v=l2qAIKnbQzI


Altri interventi del Prof. Franco Nembrini

Paolo e Francesca, l’amore secondo Dante

Secondo Dante, l’Amore non è solo un sentimento, ma è la legge dell’essere. Secondo Nembrini, Dante è il poeta del desiderio, che è scattato -esistenzialmente- nel core fin da giovane, quando Beatrice gli ha sorriso (Vita nova).
L’attrattiva e il desiderio che suscitano gli enti, le persone-uomini e/o donne sono costitutivi e buoni nella vita, a condizione che uomini e donne non “sottomettano la ragione al talento”, cioè non perdano l’uso della ragione, per cui finiscono per perdere se stessi, come è capitato -secondo Dante- a Paolo e Francesca.

Video 1https://youtu.be/IVxQ9njv1QM

Ulisse, nel mezzo del cammin, Inferno canto XXVI

Dante “mette “all’inferno Ulisse, non solo perché è il più famoso dei fraudolenti (cavallo di Troia), ma perché (secondo Nembrini) ha voluto oltrepassare lo stretto di Gibilterra (le colonne d’Ercole in antichità), accecato dall’orgoglio, (folle volo), senza un’adeguato spirito di realismo critico, di umiltà esistenziale di leale accettazione dei propri limiti, del proprio male: (ognuno di noi ha una selva oscura da oltrepassare) e senza la preparazione di mezzi adeguati: ”picciola vigilia, picciola orazione, picciola compagnia”.

Video 2https://youtu.be/-OByS9r-Fdg

L’uscita di Dante e Virgilio dall’Inferno

Nell’ultimo canto dell’inferno Dante descrive il suo drammatico incontro con Lucifero.
Dopo aver incontrato il conte Ugolino Dante e Virgilio incontrano Frate Alberigo, famoso per aver ucciso alcuni suoi nemici al momento di portar la frutta, la cui pena consiste nel fatto che il corpo è già all’inferno, mentre la sua anima -nel mondo- è occupata da uno spirito maligno.
Dante incontra quindi Lucifero, che riesce a superare aggrappato a Virgilio, con il quale, dopo aver visto a veder la “natural burella”, ”uscimmo a veder le stelle”, approdando sulla spiaggetta del monte, sede del Purgatorio.
Secondo Nembrini Il purgatorio può essere identificato come luogo del” Perdono”, per cui, a chiusura di questa cantica egli associa il testamento spirituale di padre Cristian, priore della comunità di monaci uccisi da islamici integralisti in Algeria. Nembrini conclude che in questa recente testimonianza di padre Cristian, leale con i propri limiti, in quanto bisognoso di misericordia (con la propria selva oscura), che offre tutto se stesso a Dio ed ai suoi fratelli anche algerini, a cui offre in anticipo il suo pieno perdono vede la piena realizzazione di un pezzo di Paradiso, già in questo mondo.

Video 3https://youtu.be/rKrPtjXmWNs


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