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Presentazione sintetica
Del Convegno “Alla riscoperta dell’ Uomo” (Este – 21 aprile 2012)
e
Degli atti recentemente pubblicati da Marcianum Press srl di Venezia dal titolo
“La vita e l’essere”

Da sempre, per secoli, l’ uomo si è interrogato sull’ esistenza di Dio. Oggi l’ uomo si interroga sull’ esistenza dell’ Uomo.
Dall’introduzione al convegno si legge: attualmente  “Si tende a distinguere la nozione di essere umano da quello di persona, in quanto la persona non indica qualcuno, ma semplicemente le attività di qualcuno”; attività seppure nobili come il pensare, l’amare e il volere.
Ma la riduzione dell’uomo alle sue attività introduce sia la possibilità di operare delle manipolazioni sull’uomo stesso, sia il rifiuto che sussista una sostanza individuale, una dignità, un’esperienza umana elementare comune a tutti gli uomini. In sintesi, non si riesce più a dare un volto alla persona.
Il  Convegno dal titolo “Alla riscoperta dell’ Uomo”,  organizzato dal Gabinetto di Lettura di Este con la collaborazione della Fondazione Radicanti e Ruzantini e del MpV ed il CAV di Este ed il MpV e CAV di Padova,   ha cercato  di dare un contributo, per offrire delle risposte alle domande “Chi è l’ Uomo?” , oppure – richiamandosi a Leopardi – “E io che sono?”.
In sede di pubblicazione degli atti l’editore, leggendo il contenuto, ha ritenuto di dare al libro il nuovo titolo: “La vita e l’essere” ; e ciò appunto nella convinzione che dalle relazioni sia emersa l’opportunità che per capire la vita sono necessarie:
-sia l’ontologia come scienza avente per tema la filosofia dell’essere;
-sia la scienza biologica con le sue ultime scoperte sulla struttura della vita , dell’ embrione.
La scoperta, da parte della scienza biologica, del DNA e del genoma umano conferma, secondo il prof. Berti che la” formula del DNA svolge la stessa funzione che, secondo Aristotele, è svolta dall’anima,  in quanto  forma del corpo.” Pag 59
“L’anima è la forma  o l’atto primo di un corpo organico, cioè di un organismo dotato di vita in potenza, vale a dire capace di vivere” pag 55.
La forma è il principio vitale, è “il modo in cui è organizzata e funziona una certa materia”pag 58, è la capacità di esercitare tutte le funzioni vitali della nutrizione, della crescita e, quindi anche del coordinamento e dell’autoorganizzazione , che rimangono tali durante la vita del singolo.
“In quanto atto primo di un corpo capace di vivere, l’anima-forma è dunque il possesso effettivo della vita da parte di un organismo strutturato in modo da poter vivere”pag 58.
Secondo il prof. V. Possenti “nel momento del concepimento si formano un individuo umano nuovo denotato dal genoma individuale tipicamente umano, ed una sostanza nuova,  tale che da quel momento in avanti non sono esperibili altre trasformazioni sostanziali”.pag 36.
Le altre trasformazioni, inerenti al processo di sviluppo sono necessarie, ma “accidentali”, rispetto al primo atto, alla prima trasformazione sostanziale.
Secondo entrambi i proff. Berti e Possenti, nel momento della formazione dell’embrione,scatta la persona in atto con tutte le prerogative ed il programma umani immanenti; le successive determinazioni rappresentano lo sviluppo della personalità in potenza.
Forma –materia, atto-potenza, sostanza-accidenti sono coppie della scienza dell’essere –ontologia-  adeguati e compatibili con la scienza biologica.
L’essere, inoltre, richiama sia l’intero che viene attestato dall’anima-forma della vita del concepito fino alla morte fisica, sia la persona come sostanza, sostanza individuale.
Il prof. R. Pegoraro dimostra quanto necessaria e responsabile sia la definizione delle compatibilità della ricerca e delle modalità inerenti e conseguenti la formazione e lo sviluppo del processo vitale.
L’avv. G. Cappellari constata, in merito al tema trattato, l’attuale posizione “elusiva” del diritto e della scienza giuridica, quasi specchio dell’attuale clima culturale; cita in particolare due curiosità storiche: il codice civile del lombardo-veneto in vigore dal 1815, che tutelava il concepito; e anche il codice civile del Regno d’Italia dal 1866, che regolava i diritti del nascituro.
Il prof. L.Sandonà propone, in sintonia con R. Guardini e lo stesso Possenti  nel libro “Il nuovo principio persona”, una necessaria complessità metodologica per affrontare il pianeta uomo, che deve essere visto nella sua integralità strutturale ed esistenziale.
R. Realdon, a conclusione, pone l’emergenza di un’adeguata teoria dell’atto e della vita.

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